MARTINA, 27

 



MARTINA

Questa è la mia stoffa del dolore che io ho deciso di costruire utilizzando un vecchio fazzoletto e dei colori per stoffa. Come si può vedere nel centro della stoffa è presente un buco che è il primo dettaglio che io ho inserito che rappresenta come il dolore pelvico sia entrato nella mia storia ovvero con il primo atto sessuale, il primo rapporto sessuale che è stato un po' accompagnato dall’idea che ci fosse qualcosa da dover aprire, penetrare, bucare per la prima volta. Attorno al buco ci sono dei colori che progressivamente si discostano dal nero iniziale, che rappresentano come il dolore pelvico si sia poi trasformato nella mia vita. Inizialmente, essendo rappresentato da un colore scuro e poi progressivamente essendo rappresentato da un colore giallo che è stato per me il momento in cui ho scoperto che forse potevo vivere sia la mia vita sessuale che la mia parte pelvica in modo diverso rispetto a quello dolorante, fino poi a vedere dei colori più vivaci, più sgargianti, forse più personali che potrei definire i miei preferiti che rappresentano come ad un certo punto della mia vita io abbia potuto scoprire che all’interno della mia vita sessuale potevo mettere scelta, piacere, desideri che hanno trasformato in qualche modo il dolore pelvico che ancora oggi provo ma in un modo diverso, sicuramente più consapevole e accompagnato da una cura diversa rispetto all’inizio. La stoffa si conclude poi con gli angoli che non sono angoli retti, ma angoli a onde o tagliuzzati o a zig zag e questo rappresenta un po' in modo finale come io abbia sempre di più scoperto il mio mondo e abbia sempre di più scoperto cos’è per me il dolore pelvico e come posso inserirlo nella mia vita senza che sia invalidante, piano piano prendendomene sempre più cura con la speranza che prima o poi scomparirà o si presenterà sempre di meno.


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